Online sul Flauto di Pan la recensione di Miriam Mastrovito del romanzo 'Il Ritorno della Bestia' di Richard Laymon, prima edizione italiana di 'The Beast House' (1986).
Dalla recensione: (...) La Casa della Bestia è un luogo di morte, sfidarlo significa avvicinarsi alla fine, sentirne l’odore e toccarla con mano. La voglia di innamorarsi e la pulsione erotica ̶ che come in tutte le opere di Laymon anche qui è fortissima e si esprime attraverso descrizioni esplicite ̶ si configura come la reazione spontanea alla paura di morire. È l’istinto di sopravvivenza che cerca di affermarsi quando sopravvivere sembra impossibile. Chiaramente non è questa l’unica risposta, gli attori di questa avventura hanno personalità molto diverse fra loro e di conseguenza non si pongono tutti nello stesso modo nei confronti della realtà che li circonda. Da questo punto di vista, rappresentano una campione variegato, e anche per questo realistico, di umanità. (...) Riprendendo elementi tipici del genere ̶ come il mostro, la casa infestata, le leggende che prendono vita ̶ ma rielaborandoli in modo originale e, a volte anti convenzionale, Il ritorno della Bestia si afferma come un romanzo classico e innovativo allo stesso tempo; sorprendentemente attuale, anche nell’idea del museo degli orrori che, pur nella sua bizzarria, rispecchia benissimo la tendenza voyeuristica della società odierna, la sua attenzione morbosa per il dettaglio macabro, o la smania di spettacolarizzare e monetizzare tutto, morte inclusa. (...) Leggi la recensione completa sul Flauto di Pan Acquista il libro su Amazon
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