Online sul Flauto di Pan la recensione di Miriam Mastrovito del romanzo 'La Casa a Nazareth Hill' di Ramsey Campbell.
Dalla recensione: (...) Nazarill si configura come una bolla che imprigiona tutti i suoi abitanti e li divide dal resto del mondo, alimentando un senso di non appartenenza da cui trae forza. Tra le altre cose, è isolata acusticamente, sicché una volta entrati in uno dei suoi appartamenti, tutti i suoni provenienti da fuori, ma anche quelli provenienti dalle altre unità abitative, si spengono come per effetto di un macabro incantesimo. Ciascuno rimane chiuso nel suo microcosmo, che lungi dall’offrirsi come un bozzolo rassicurante si rivela però una prigione piena di insidie. Ed è proprio quando i rumori esterni tacciono che la casa stessa comincia a parlare di segreti orribili, annidati in un tempo dimenticato, ma che scalpita per tornare alla luce. Con la stessa abilità di un ragno Campbell tesse la sua tela nera, un ricamo perfetto in cui si incastrano raffinatezza di stile e solidità di contenuti. Ci avviluppa con la sua prosa ricercata ma mai ostica, trascinandoci al centro di un mistero che si identifica con un luogo ma ha profondi risvolti psicologici, giacché Nazareth Hill non è solo una casa infestata ma uno specchio in grado di riflettere la follia. Per rendervene conto vi basterà seguire la piccola Amy e concedervi un sguardo oltre la finestra. Armatevi di coraggio, però, soprattutto se siete aracnofobici.(...) Leggi la recensione integrale sul Flauto di Pan Acquista il romanzo su Amazon
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