Iniziamo questo ciclo di interviste ai nostri autori, a cura di Cristiano Saccoccia, per consentirvi di conoscerli meglio e approfondire i vari titoli. Iniziamo con Philip Fracassi, autore statunitense al suo esordio in lingua italiana, del quale abbiamo appena pubblicato la novella SHILOH - DIVORATORI DI ANIME (Ediz. Elite), ambientata durante la Guerra Civile Americana, e del quale il prossimo anno pubblicheremo, sempre in Italiano, stavolta in Edizione Collection acquistabile da tutti i lettori, la raccolta di racconti BEHOLD THE VOID (titolo originale dell'opera in lingua inglese). A chiusura dell'intervista troverete un video che vi mostra l'edizione italiana di SHILOH, e un reading dell'autore (in inglese, registrato ieri) che legge un brano di questa novella. Maggiori informazioni su SHILOH e per acquistare il volume (riservato ai nostri lettori Elite). Intervista di Cristiano Saccoccia a Philip Fracassi CS: La tua novella 'Shiloh' è una disturbante e superba discesa nell'abisso dell'umanità, ma a primo impatto può ingannare il lettore, dandogli l’impressione di inoltrarsi in una storia pulp e violenta. Hai ricevuto qualche ‘feedback’ sorpreso dai lettori, una volta finita la lettura del libro? PF: Grazie per le belle parole. I lettori non si sono mostrati sorpresi su questo aspetto, e penso che 'Shiloh' sia un libro abbastanza violento, in realtà. La maggior parte dei feedback che ho ricevuto, da recensori e lettori, riguardano il grande realismo della battaglia che hanno riscontrato. Questo mi rende sono felice, in quanto volevo farli sentire nel vivo dell'azione, proiettandoli dunque in prima linea, tra gli orrori della guerra. Forse una certa sorpresa poteva essere più attesa sull’evoluzione della storia, che gradualmente si trasforma da una vera e propria battaglia campale a una narrazione horror dai forti connotati soprannaturali. È questo ad aver catturato in particolare l’attenzione dei lettori (penso in modo piacevole) CS: Come Robert McCammon in 'Io viaggio di notte', l’horror ancestrale che ci proponi è legato alla battaglia di Shiloh. Questo periodo storico, la Guerra Civile Americana, è un tema importate per l'horror statunitense, e per te come autore? PF È sicuramente importante per me questa prospettiva storica, come cittadino americano più che come scrittore. Ciò che inizialmente mi ha portato a scrivere 'Shiloh' non è stata tanto la battaglia stessa, o la Guerra Civile, ma qualcosa di specifico, non molto noto, che è successo in quel contesto. Rivelarlo sarebbe uno spoiler, posso solo dire che per parecchio tempo diverse persone hanno creduto che fosse accaduto qualcosa di molto strano, di natura soprannaturale, durante la battaglia di Shiloh. E anche se poi ciò è stato smentito dalla scienza, l'idea mi ha sempre affascinato. Quindi, è stato questo a spingermi verso quell’ambientazione. Ma non credo che scriverò un'altra storia sulla Guerra Civile Americana. Serve troppa ricerca! CS Ho davvero apprezzato molto l'atmosfera weird e storica che sei stato in grado di costruire. Riuscivo a sentire l'odore della polvere da sparo, lo scorrere del sangue dei soldati morenti, il fragore dei cannoni e l'avvicinarsi dell'apocalisse. Per tratteggiare una storia così vivida, in un’ambientazione del genere, hai dovuto fare molte ricerche? PF Come ho detto prima, scrivere questa novella ha richiesto davvero molta ricerca e documentazione. Non immagini quanto lavoro richieda scrivere un’opera con ambientazione storica finché non ti ci trovi. Armi, conoscenza del territorio, vestiti, dialetto, entrano in gioco tanti aspetti diversi. E se poi si tratta di una storia di guerra, i problemi si decuplicano. Che tipo di munizioni e di armi hanno usato? Come erano fatte le barche? Come si sono schierati i soldati per la battaglia? Chi erano i diversi comandanti? Insomma, tante informazioni da studiare e digerire. E poi ti trovi a dover affrontare diversi altri dettagli, come: Che tipo di biancheria intima indossavano le truppe? E quali calzature? Queste piccole cose aggiungono molto a una storia. Per quanto riguarda la creazione della giusta atmosfera viscerale, ho usato un paio di tecniche. La scrittura in prima persona, che crea sempre più pathos, e fa sentire il lettore parte integrante della narrazione. E poi ho messo in risalto le piccole cose, come accennavo prima, favorendo dunque una dimensione intimistica. Per capirci, ho dedicato più tempo a descrivere quello che un soldato stava vedendo, provando e sentendo più che a descrivere quello che stava accadendo in generale. Penso che questo abbia aiutato molto a rendere la lettura un'esperienza più vivida. CS Come mai hai scelto due fratelli da sacrificare all'annientamento della guerra? PF L'idea dei fratelli gemelli mi è venuta mentre stavo scrivendo la storia, a dire il vero. All'inizio, la storia doveva riguardare in particolare un solo soldato. Ma quando ho affrontato una scena iniziale, dove Henry osserva l'uomo al suo fianco, e vede un riflesso di se stesso, la cosa mi ha fatto riflettere, e dopo ciò tutto è andato al suo posto. L'idea di farlo combattere non solo per se stesso, ma per il fratello, ha potenziato il carico emotivo alla storia, aumentando così la posta in gioco, almeno credo. CS A livello visivo, la tua novella mi ha ricordato i dipinti di Bosch, Pieter Bruegel e le incisioni di William Blake. Sono riferimenti artistici intenzionali o li ho percepiti soltanto io? PF Mi piace il fatto che hai connesso questo immaginario alla mia novella. Io credo che si tratti di un'esperienza individuale, una percezione unica e peculiare di ogni lettore. Mentre scrivevo 'Shiloh' non avevo in mente quei pittori, o l'arte in generale, ma è accaduto in precedenza come ispirazione per altre opere. A ogni modo, sono davvero felice che le mie parole ti abbiano evocato quel tipo d'immaginario. CS Mi piace davvero molto la tua scrittura essenziale e nello stesso tempo elegante; anche altri lavori sono caratterizzati da una prosa così notevole? PF Penso che il mio stile di scrittura sia abbastanza coerente. Suppongo di essere classificato come uno scrittore di ‘literary horror’. Sicuramente mi esprimo con una prosa più poetica rispetto ad altri autori di genere. Ma ci sono anche scrittori horror che utilizzano una prosa più sofisticata, come Laird Barron, Peter Straub e Ramsey Campbell. Non sto paragonandomi a questi grandi interpreti, ovviamente. Penso solo che ciò che differenzia la mia scrittura è lo stile letterario, ma mi piace anche scrivere visceralmente, con tanta azione fisica e di esperienze tattili. Così i lettori, auspicabilmente, non si distraggono o si annoiano! CS 'Behold the Void' è stata la tua prima raccolta di racconti; cosa troveranno in quel libro i lettori italiani, quando che sarà tradotto? PF 'Behold The Void' è una raccolta di nove racconti, tutti abbastanza peculiari. La cosa più interessante che ho scoperto sui lettori è che ognuno è unico e ha gusti differenti. Per esempio, quando il libro è stato pubblicato ho ricevuto molti feedback sui racconti preferiti, e sono rimasto sorpreso delle differenze ed eterogeneità di pareri in proposito. Il racconto preferito dai lettori era sempre diverso! Non solo, alcune recensioni di lettori parlavano di quanto fosse rilevante un racconto, e semplicemente nella media un altro. Poi il giorno dopo ne leggevo di totalmente diverse, che affermavano l’esatto contrario! Tutto questo è molto interessante. Quello che ho imparato è che non si può accontentare ogni lettore con ogni singolo racconto, e dunque quello che ho cercato di fare è stato di creare tante e diverse forme di intrattenimento, paura e interesse, tramite storie uniche, in modo che ognuna potesse evocare esperienze diverse. Nel complesso, penso che i lettori che amano una narrativa ‘literary horror’ abbinata a elementi dark e soprannaturali, troveranno nel mio libro quello che cercano. Speriamo piacerà a tutti! CS Tra i racconti della tua prima raccolta, quale è il più importante per te, e perché? PF È difficile rispondere perché amo tutte le mie storie allo stesso modo, come i figli. Detto questo, penso che ogni racconto abbia un posto speciale nel mio cuore, per ragioni diverse. 'Madre' è stata la prima storia horror che ho scritto, e la prima a essere stata pubblicata. 'L'Altare', il mio secondo racconto, ha permesso alla mia carriera di decollare. 'Fail-Safe' è quella più acclamata dalla critica, ed è stata ristampata in 'Best Horror of the Year' curato da Ellen Datlow. Potrei andare avanti per ogni racconto, ognuno dei quali rappresenta qualcosa di particolare per me. Quindi, sono tutti importanti, anche se in modo diverso. CS Come ti senti ora che puoi finalmente confrontarti col pubblico italiano? PF Ne sono felicissimo! Sono davvero euforico di essere stato pubblicato in Italia, dove sono nati e cresciuti i miei nonni. Spero che i lettori italiani saranno entusiasti e stimolati, e che soprattutto trascorrano dei bei momenti leggendo il mio libro. Non vedo l'ora di poter pubblicare altre mie opere in Italia e continuare la mia collaborazione con le splendide persone della Independent Legions Publishing. Grazie a Philip Fracassi, e auguriamo una buona lettura ai nostri lettori che hanno acquistato la sua novella SHILOH - DIVORATORI DI ANIME. Link per l'acquisto del libro (*riservato solo ai nostri lettori Elite, maggiori info per diventare lettore Elite) Biografia dell'autore: PHILIP FRACASSI è uno scrittore e sceneggiatore cinematografico statunitense. La sua raccolta di racconti di debutto, Behold the Void (2017), che publicheremo in lingua italiana nel 2021, ha ricevuto recensioni positive da testate come il New York Times, Locus Magazine e Rue Morgue Magazine, e ha vinto il premio This is Horror Award come migliore raccolta di racconti dell'anno, e il Charles Dexter Award. Tra le sue altre opere, le novelle Fragile Dreams, Sacculina e Wheel, in uscita per l’editore Cemetery Dance. La sua nuova raccolta di racconti, Beneath a Pale Sky, è in uscita quest’anno. Suoi racconti sono apparsi in diverse antologie e riviste, tra le quali Nightmare Magazine, Best Horror of the Year a cura di Ellen Datlow, Dark Discoveries, Strange Aeons. Sito Web dell’autore “Fracassi costruisce le sue storie con capacità descrittive formidabili, particolarmente abile nel creare la suspense. " —New York Times “Shiloh è un libro fantastico, diventato subito un classico. " —Josh Malerman “Fracassi ci fa leggere horror dannatamente bello. Riesce riesce a fare luce sull’animo umano, e così le sue storie ti colpiscono sia nell'intestino che nel cuore. ” —Victor Lavalle “Quella di Fracassi è horror fiction al suo meglio. ” —Brian Evenson “La sua narrativa ricorda opere di autori come McCammon, King e Bradbury.” —John Langan
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